È la risposta istituzionale all’aumento del fabbisogno di professionisti sanitari, ma anche un’opportunità per il nostro territorio.
La attivazione del nuovo corso di laurea in Scienze Infermieristiche presso l’Università del Salento con 70 posti sin dal prossimo anno accademico, è una notizia di grande rilievo innanzi tutto perché evidenzia una risposta istituzionale precisa di fronte all’aumentato fabbisogno di professionisti sanitari, soprattutto Infermieri.
Attualmente i corsi di laurea in Infermieristica attivi in Puglia dispongono di 648 posti presso l’Università di Bari (tra cui un corso attualmente attivo presso la sede distaccata di Lecce) e di 222 posti presso l’Università di Foggia. Dando per scontato che i posti di nuova di nuova istituzione a Lecce siano aggiuntivi rispetto a quelli già esistenti, questo significa che 70 giovani del territorio potranno presto avviarsi a questa professione con ottime prospettive di una formazione qualificata e di un impiego pressoché immediato.
La carenza infermieristica si è resa evidente in maniera inequivocabile durante la fase più critica della pandemia, allorquando risultava difficilissimo reclutare professionisti nelle residenze sanitarie in quanto il fabbisogno delle aziende sanitarie era fortemente accresciuto per la necessità di attivare nuovi servizi come i reparti Covid, le USCA, gli hub per i tamponi e le vaccinazioni.Ora che l’emergenza sembra alle spalle, ferma restando l’esigenza di mantenere attiva una struttura organizzativa flessibile pronta ad essere mobilitata in caso di nuove esigenze pandemiche, la nuova priorità consiste nel potenziare le reti di prossimità sul territorio previste e finanziate dal PNRR. Queste reti comprendono strutture e servizi come le case della comunità, gli ospedali di comunità, le cure domiciliari, la tele-assistenza, le centrali operative territoriali: all’interno di questa rete si compie la presa in carico della persona e della comunità, in una dimensione di prossimità al territorio.
Questo processo di profonda trasformazione del nostro sistema sanitario, dal quale non si torna indietro, esige la disponibilità di professionisti sanitari adeguatamente formati rispetto alle nuove competenze di tipo tecnico, ma anche e soprattutto a quelle di tipo manageriale e digitale. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario mettere in campo un grande sforzo di potenziamento formativo per i professionisti già in servizio, utilizzando le risorse dedicate del PNRR.
I professionisti di nuova generazione dovranno invece disporre di una offerta formativa universitaria aggiornata e sviluppata rispetto al curriculum di studi tradizionale, anche grazie alla offerta di una formazione post-laurea (laurea biennale o master di primo livello) completamente ripensata. Quello che si chiede al sistema universitario è formare Professionisti Sanitari in grado di essere protagonisti non solo nei contesti tradizionali dell’assistenza diretta alla persona, ma anche nelle nuove strutture del territorio, laddove sono richieste importanti competenze per il management del paziente, ovvero l’accompagnamento dello stesso nelle diverse condizioni evolutive del proprio bisogno assistenziale fino ad assumere il carattere di una vera e propria leadership, ad esempio nella dimensione domiciliare, negli ambulatori di cronicità, negli ospedali di comunità.
Per questo motivo è anche molto importante che la sede operativa del corso di laurea in Infermieristica di Lecce sia stata individuata nella ASL ovvero l’azienda sanitaria territoriale che, con la prossima istituzione della Azienda Ospedaliera “Vito Fazzi” con corso di laurea in Medicina, dovrà necessariamente ricalibrare il suo know-how puntando sulla assistenza territoriale sfruttando il momento storico con la istituzione delle nuove strutture finanziate dal PNRR.
Dal canto suo, la Scuola di Medicina della Università del Salento avrà la possibilità di utilizzare due driver essenziali per la formazione del personale sanitario quali l’Ospedale e il Territorio, realizzando un mix formativo completo e attento a tutte le dimensioni dell’assistenza sanitaria. A questo proposito, un’ultima considerazione: l’orientamento cosiddetto MEDTEC del corso di laurea in medicina leccese si prefigge di formare un medico in grado di gestire il potenziamento tecnologico che oggi caratterizza la professione medica, dalla gestione dei big data alla intelligenza artificiale, dai dispositivi diagnostici e terapeutici alle nuove tecnologie per la riabilitazione. Un processo importante e ambizioso, che oggettivamente porterà il futuro medico MEDTEC a trascurare la dimensione relazionale con il paziente e il suo nucleo familiare, cosa che in parte già oggi purtroppo avviene.
Per questo è ancora più necessario orientare la formazione del nuovo professionista Infermiere verso la dimensione dell’ascolto e dell’accompagnamento, che è fondamentale nell’ambito delle cure primarie e che qualificherà sempre di più la dimensione della prossimità territoriale ai cittadini, grazie alla quale il servizio sanitario potrà continuare ad essere una garanzia di coesione sociale.